Il tanto chiacchierato The Last of Us Parte 2 ha finalmente visto la luce. Non sono mancate però le polemiche relative ad alcuni rumors che hanno portato molti utenti a mettere in atto una vera e propria campagna di review bombing.
Il gioco, a neanche un paio di ore dal lancio, è stato bombardato da migliaia di voti negativi, spesso anche zero; questa azione voleva essere una protesta contro alcune decisioni che, a detta dei detrattori, avrebbero stravolto il gioco originale nel suo nucleo e nei suoi perosnaggi.
The last of Us Parte 2: un percorso catartico di abbandono
The Last of Us Parte 2, detto in tutta franchezza, è un capolavoro tra i più cristallini che la storia del media abbia mai visto. Al netto di un comparto tecnico solido come pochi altri e dell’applicazione di un Intelligenza Artificiale davvero incredibile, il grande pregio di questo, si fa davvero fatica a chiamarlo cosi, gioco, sta tutto nella sua brutalità; ma non è della violenza fisica, pur presente in modo abbondante ma mai spettacolarizzato, che stiamo parlando. La storia di tlou parte due è una storia di vendetta, una storia di dolore, morte e abbandono, ma che al contempo riesce a regalare momenti di più sincera umanità e amore.
Durante tutto il percorso, sia fisico che mentale, scopriamo le ragioni dei personaggi principali in un mondo dove il bene e il male non sono altro che prospettive opposte per nulla assolutizzate. La narrazione si concentra in modo maturo e mai banale nel far capire al giocatore le ragioni profonde che spingono i protagonisti ad avanzare; spesso, mettendo da parte i priori affetti in nome di una causa in fondo sterile, che non può portare ad altro se non ad un epilogo straziante nella suo crudele realismo. Il mondo di Last of Us è un mondo duro in cui ogni azione compassionevole resta macchiata dal peccato originale e causa per ciò una continua spirale di dolore che difficilmente può essere fermata.