Nella fattispecie la legge mira a inserire un parental control preattivato su tutte le reti in modo gratuito, l’articolo recita: “I contratti di fornitura nei servizi di comunicazione elettronica […] devono prevedere tra i servizi preattivati sistemi di parental control ovvero di filtro di contenuti inappropriati per i minori e di blocco a contenuti riservati ad un pubblico di età superiore agli anni diciotto“.
L’articolo, portato avanti dal senatore Pillon, mira a limitare l’accesso a contenuti pornografici o violenti ai minori; in merito il senato ha dichiarato: ” La mia proposta rappresenta la cosa che mi sta più a cuore.
L’introduzione dell’obbligo per i fornitori di telefonini, tablet, laptop, tv e altri device di preinstallare gratuitamente sugli apparati un filtro per bloccare contenuti violenti, pornografici o inadeguati per i minori. Il parental control sarà disattivabile solo da un adulto.”La norma ha tuttavia fin da subito suscitato molte critiche soprattutto in virtù di una definizione molto vaga dei “contenuti inappropriati” che potrebbe causare non pochi problemi. Come dichiarato dall’esperto informatico ed ex deputato Stefano Quintarelli:” La norma è inapplicabile, chi stabilisce cosa sia un contenuto inappropriato? E come filtrare quelli criptati, tenendo conto che sul web ora tutto è cifrato? Inoltre credo sia incompatibile anche con la normativa sulla neutralità della rete.”