Nel corso degli ultimi venti anni il limite posto al pagamento in contanti è stato caratterizzato da numerosi variazioni. A partire da oggi il decreto n. 124/2019 della legge di Bilancio stabilisce la diminuzione del tetto massimo possibile per l’utilizzo dei contanti a 2’000 euro; con questa decisione il governo abbassa la precedente soglia di mille euro.
Negli ultimi 20 anni della nostra repubblica in molti hanno messo mano a questa soglia, a partire dai primi anni 2000 con il secondo governo Berlusconi. Ai tempi del governo dell’imprenditore milanese, la soglia massima era di ben 10’329 euro, alzati successivamente a 12’500 euro. Prima di questa variazione il tetto era rimasto immutato dai tempi del governo Andreotti; i 20 milioni posti nel 1991 come tetto vennero semplicemente riconvertiti in euro al momento dell’ingresso della moneta unica.
Pagamento in contanti: da Prodi al Conte bis
Giunto il 2007, con il Governo del Professor Prodi il limite è stato abbassato a 5 mila euro, per poi essere riportato, appena un anno dopo, a 12’500 euro dal quarto governo Berlusconi. Arrivato il 2010 sarà proprio il governo Berlusconi ad abbassare il limite da prima 5’000 euro e l’anno successivo a 2’500 euro.
Ma il 2011 è anche l’anno de governo Monti e dell’austerità; tra le tante misure prese dall’esecutivo per scongiurare l’intervento della troika anche un ulteriore limite al pagamento in contanti, posto sta volta a mille euro. Si dovrà attendere il 2016 e il governo Renzi per vedere un altro aumento della soglia a 3’000 euro, limite ai contanti che è rimasto invariato fino ad oggi. A partire da oggi infatti il limite sarà di 2’000 euro che, entro il 2022, verrà a sua volta dimezzato.