Il reddito di cittadinanza adotta una misura di emergenza per il sostegno alle famiglie meno abbienti. In mancanza di un impiego o in condizioni di estrema necessità chiunque può accedere al bonus. Lo sanno bene i facenti richiesta che in questi mesi hanno atteso puntualmente la scadenza del 27 del mese per ricevere il bonifico PostePay.
Chi ha aderito al piano di aiuti economici iniziale si trova alle prese con un dubbio che verte sulla possibilità di rinnovare la domanda ora in scadenza alla diciottesima mensilità consecutiva. La buona notizia è che si possono ancora avere i soldi come accredito sul conto fermo restando il sussistere dei requisiti essenziali che restano immutati. Ecco cosa sapere.
Come ottenere il reddito di cittadinanza ed il rinnovo del pagamento
INPS e Governo hanno stimato la soglia di povertà conferendo l’azione del reddito di inclusione ai singoli ed ai nuclei familiari più bisognosi. Il dato sulle adesioni in Italia è del 18% secondo quanto espresso all’interno del sito gds.it. Rispetto al periodo pre-Covid il numero di domande è aumentato mentre coloro che avevano fatto richiesta scoprono di poter continuare a ricevere gli accrediti. In merito restano ferme le richieste minime per:
- ISEE inferiore a 9.360 euro all’anno se si è in affitto, altrimenti non deve superare i 7.560 euro l’anno per chi vive in casa di proprietà;
- patrimonio immobiliareinferiore a 30.000 euro, considerando anche eventuali patrimoni posseduti all’estero;
- patrimonio mobiliare inferiore a 6.000 euro, limite che sale fino a 2.000 euro in più per ogni componente familiare successivo al primo figlio (fino a una cifra massima di 10.000 euro), di 1.000 euro per ogni figlio successivo al secondo e di 5.000 euro in caso di persona con disabilità in famiglia.
In particolare il RdC NON si può ottenere:
- se in famiglia si è in possesso di auto o moto immatricolati nei 6 mesi precedenti alla richiesta del RdC, oppure di auto con cilindrata superiore ai 1.600 cc o moto con cilindrata superiore ai 250 cc immatricolati negli ultimi 2 anni;
- alle famiglie che possiedono navi e imbarcazioni da diporto;
- ai soggetti in stato detentivo;
- a una famiglia nelle quali uno dei componenti si è dimesso dal lavoro nei 12 mesi antecedenti alla richiesta, fatta eccezione per le dimissioni per giusta causa.