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Dal 1 Luglio è scattato il termine iniziale per fare richiesta del bonus vacanze, una misura nata per rilanciare l’economia del settore turistico ed alberghiero. Il Governo ha stanziato in proposito 2,4 miliardi di euro per consentire agli italiani di partire per la villeggiatura, coprendone in parte le spese. Il bonus vacanze assegna infatti fino a 500 euro alle famiglie che dichiarano un Isee inferiore a 40 mila euro annui da spendere presso le strutture che aderiscono all’iniziativa.
E qui nasce il punto dolente, perché ad oggi solo 4 strutture ricettive su 10 hanno accolto il progetto governativo. A confermarlo il Corriere della Sera che ha svolto un’indagine sul sito italyhotels.it. All’interno di esso ci sono un numero rappresentativo delle strutture italiane appartenenti alla Federalberghi alle quali è stato chiesto di prenotare un soggiorno in camera doppia per 2 notti. Delle oltre 27.000 offerte presenti, solo 1.150 dichiarano di accettare il bonus. Ma cosa spinge gli albergatori a non aderire al bonus vacanze? Vediamo meglio di cosa si tratta.
Ecco i motivi del flop.
Una delle misure di sostegno più attese dagli italiani dopo il lungo lockdown, sembra vacillare quando appare certo di poterne usufruire. La realtà vede però gli albergatori poco entusiasti dell’iniziativa, soprattutto perché lo sconto applicato sui soggiorni in base all’Isee deve essere anticipato proprio da loro. Infatti secondo il decreto Rilancio in materia di bonus vacanze la quota non pagata dal turista che rientra nella scontistica prevista verrà recuperata dall’albergatore attraverso il credito d’imposta.
Una condizione che non a caso ha visto solo le grandi catene aderire all’iniziativa, perché possono contare su numeri elevati di clientela ed un diverso sgravio fiscale. Al tempo stesso richiedere il bonus da parte dei cittadini non è poi così semplice ed intuitivo. La prima cosa da fare infatti è chiedere la presentazione del modello Isee aggiornato ed il codice spid attraverso cui fare richiesta. Inoltre occorre scaricare l’app IOitaliait per i pagamenti della Pubblica Amministrazione. Infatti se l’80% del bonus è immediatamente rimborsato dall’albergatore, il restante 20% è restituito come detrazione d’imposta nella dichiarazione dei redditi.