Molti italiani stanno passando alla carta d’identità elettronica ed a tutti i suoi inconfutabili vantaggi. Non si tratta più di un supporto cartaceo che corre il rischio di deteriorarsi. Dura ancora 10 anni ma è realizzato, come per la patente, con un package plastico impermeabile in cui sono posti in evidenza i nostri dati personali correlati di foto. Ciò comporta maggiore sicurezza nel lungo periodo ed una compattezza che riduce l’uso del portafogli.
A partire da questi ultimi giorni la versatilità è in aumento con l’arrivo della nuova app gratuita ufficiale promossa e curata dalla Zecca dello Stato. Le disposizioni del Ministero dell’Interno si adeguano al trend digitale nel rigore della sicurezza più assoluta e della comodità di avere i propri documenti su un unico dispositivo. Ecco come funziona il sistema e quali sono le sue peculiarità specifiche.
Carta d’identità su smartphone: ora è possibile su Android ed iOS
Si può scaricare la nuova app per la gestione della propria utenza CIEd. La piattaforma fa uso del protocollo di comunicazione NFC per l’interfacciamento alla componente fisica da registrare sul proprio dispositivo. La direzione dei lavori assicura massima privacy e rischio zero contro attacchi hacker. Una serie di token di sicurezza di tipo software ed hardware garantiscono il rispetto delle norme contro la diffusione esterna di informazioni sensibili.
Proprio come per i database della Banca Centrale anche in questo caso il timore di una fuga informativa è nullo. Firewall, protocolli e certificati firmati dallo Stato applicano un muro di fuoco contro potenziali incursori suscettibili di clonazione di carte. L’’amministratore delegato Paolo Aielli ha commentato le novità del documento dicendo che tale sistema è:
“volto a contribuire alla trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione, ogni giorno di più, affiancando il Ministero dell’interno nella produzione di un documento all’avanguardia in ambito europeo“.
I massimi esponenti della digitalizzazione appartenenti alle file della Zecca riferiscono che:
“in questo modo viene estesa a tutti i 15 milioni di cittadini che già possiedono una CIE la possibilità di autenticarsi in sicurezza ai servizi digitali di pubbliche amministrazioni“.