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Facebook: la storia che la candela sarebbe un rito satanico è una bufala

È cominciato con una semplice catena, ma si è trasformata in una bufala

. Stiamo parlando della candela della speranza, una nuova catena di Sant’Antonio che sta girando in queste ore su WhatsApp. In sostanza chiede agli utenti di sostituire la propria immagine del profilo con quella di una candela per 24 ore. Ecco tutti i dettagli.

La candela di Facebook, tutt’altro che riti satanici

Ecco il testo del messaggio: Togli per il momento la foto del tuo profilo e metti quella della candela della speranza. Inviala a tutti i tuoi amici così per 24 ore abbiano lo stesso profilo per tutti i malati del Covid-19 e così alla fine vedremo quante candele sono state accese.

In fin dei conti si tratta di un messaggio innocuo che sta circolando specialmente tra gli utenti un po’ più adulti. Ma in una seconda battuta, a questa catena è stata associata una bufala, ovvero, che si tratterebbe di un rito satanico.

Successivamente alla diffusione della catena, infatti, ha iniziato a circolare sul web un secondo messaggio che avvisa gli utenti della pericolosità di questa candela della speranza e indica il suo vero scopo: un grande rito satanico previsto per il 24 marzo. Ecco il testo di questo messaggio:

Messaggio cristiano urgente importante. Cancellate subito tutte le candele che avete messo nei social, è un rito satanico: il 24 marzo è la festa della bestia e si prepara con l’accensione di una candela il 23 sera. Avvisate quanti hanno pubblicato l’immagine di una candela accesa. Grazie.

Ovviamente è soltanto una fake news: non esiste nessun rito satanico in occasione del 24 marzo e naturalmente, la prima catena non nasce con intenti demoniaci. Se anche volessimo guardare al calendario demoniaco, il 24 marzo non viene indicata nessuno tipo di festa o celebrazione. La candela nelle foto profilo di WhatsApp e su Facebook, di certo non aiuterà i malati a riprendersi, ma non rappresenta nemmeno un elemento di pericolo, né tantomeno inneggiante a divinità sataniche come qualcuno sta cercando di far credere. È solo una innocentissima catena di Sant’Antonio.

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Pubblicato da
Gilda Fabiano