La rottamazione delle cartelle sta causando un vero e proprio scandalo mediatico basato sull’avversa opinione di chi ha regolarmente pagato i propri debiti. Fa discutere la decisione di annullare i debiti non saldati da alcuni italiani che hanno evaso le imposte. Gli obblighi economici precedentemente definiti vengono meno a fronte di nuove decisioni.
In relazione all’argomento si fa riferimento alle cartelle attive tra il 1° gennaio 2000 ed il 31 dicembre 2010
(capitale, sanzioni e interessi). I costi di recupero e gli interessi di mora per le posizioni debitorie vengono estinte così come decretato con sentenza della Corte di Cassazione in Ordinanza n. 28072/2019.La soglia limite stabilita per l’importo detraibile è di 1000 euro per singola operazione. MA ciò non significa che una cartella superiore a tale importo non possa rientrare. Valutazione valida per le ipotesi di singole cartelle debitorie di importo inferiore per le quali il contribuente potrebbe ottenere un annullamento integrale.
Pronta la reazione istintiva degli italiani in regola con i pagamenti. La polemica cresce ed è accolta anche dal Premier Conte che in una recente intervista ai microfoni del “Il Fatto Quotidiano” ha riferito:
“Ciò crea un precedente per eventuali future problematiche legate alla gestione dei capitali. Soprassedere sulla questione debiti consente l’incentivazione del reato. Tutto ciò attua un ammanco dei capitali dello Stato ed un precedente importante nella gestione della Pubblica Amministrazione”.