Il motore elettrico rappresenta sicuramente il futuro del mondo dell’automobile, ma è tutto tranne che perfetto; di base garantisce sicuramente le 0 emissioni promesse e desiderate, diventando a tutti gli effetti eco friendly, ma alle spalle si cela un “pericolo” da cancellare in tempi brevissimi.
La produzione e la catena di approvvigionamento delle batterie, il componente fondamentale per un’auto elettrica, porta ad una produzione di emissioni, come anche la realizzazione della macchina in sé da parte delle aziende, produce emissioni, l’estrazione dei metalli per la fabbricazione delle batterie produce sostanze nocive e così via. Tutto questo per sottolineare come il risultato finale
non sia esente dall’anidride carbonica, sebbene comunque l’autovettura in sé sia eco-friendly.
Un recente studio condotto da Berylls Strategy ha dimostrato come un veicolo elettrico (nell’esempio in Germania) impiegherebbe circa 10 anni per pareggiare le emissioni di un motore diesel, sulla base di autovetture che percorrono almeno 15’000km all’anno.
La differenza, come vedete dal grafico, è invece incredibile rispetto ad un’autovettura prodotta in Norvegia, ove l’attenzione alla filiera produttiva è talmente elevata da produrre emissioni in fase iniziale, senza variazioni nel corso del tempo.
Il significato dell’esempio è chiaro, le auto elettriche sono indiscutibilmente il futuro dell’automotive, ma sono necessari grandi cambiamenti nella filiera, in caso contrario andranno a produrre emissioni di CO2 pari a quanto oggi è in grado di fornire un motore diesel.