Quel 26 Aprile 1986 ha avuto un tragico epilogo sul quale le autorità hanno taciuto. I danni sono stati ridimensionati offrendo al mondo un cumulo di bugie e mezze verità. A 34 anni di distanza le verità sugli errori umani vengono svelate inconsciamente da una nuova docu – serie mandata in onda su Netflix con la collaborazione di HBO e SKY TV e denominata per l’appunto Chernobyl. I contenuti possono dirci molto su quanto accaduto a partire dalle 01:23 di quella frenetica notte di terrore.
Tantissime persone si sono catapultate online con lo scopo di ispezionare i contenuti della nuova mini-serie che. Involontariamente potrebbe aver svelato una affidabile time-line dei fatti avvenuti all’epoca del disastro. Senza prendere necessariamente per buone tutte le scene possiamo dire che i 5 episodi
sono stati comunque utili per saperne di più.Lo sterminio della flora e della fauna è realmente avvenuto con i cittadini chiamati all’esodo dalle proprie abitazioni. Cani ed altri animali non sono stati ammessi sui pullman in partenza in quanto ritenuti portatori di radiazioni. Lo sterminio della vicina Foresta Rossa – così denominata dopo l’aggressione delle componenti nucleari che hanno modificato la morfologia del territorio – trovano altresì conferma nelle immagini dei droni che sorvolano l’area alla ricerca di indizi.
Tutti i personaggi della serie sono realmente esistiti così come le cassette a nastro usate da Jared Harris a testimonianza delle responsabilità emesse durante la prima scena del primo episodio. I danni, invece, non sono quantificabili in raffronto al disastro di Hiroshima in quanto le dinamiche non cono comparabili.
Le zone dell’epicentro sono ad oggi interdette al pubblico ma sempre più turisti si recano in visita per osservare con i propri occhi ciò che resta di Chernobyl e Pripyat, oggetto di numerose riprese e scatti che lasciano il mondo con il nodo alla gola.