Partiamo con Amazon. Il colosso di Seattle capeggiato dal personaggio pubblico Jeff Bezos ha capitolato di fronte a milioni di utenti pronti a tutto per avere la propria merce spedita comodamente a casa. Fermo restando la relativa professionalità dei corrieri (nonostante il tragico periodo) sono stati diffusi i ritardi ed i disagi dovuti alla merce sparita misteriosamente dal carrello. Gli utenti non hanno fatto in tempo a completare i propri acquisti. I magazzini digitali si sono svuotati nel giro di qualche ora. Il tutto senza lo sproposito dei prezzi, apparsi prevedibilmente gonfiati per i presidi medici di sicurezza ed i dispositivi di protezione individuale.
In casa Carrefour ed Esselunga non è sicuramente andata meglio. I due esercenti hanno promesso la “spesa a domicilio” con consegna della merce ordinata direttamente alle abitazioni degli over 65. Il risultato sono stati ritardi di diverse settimane.
In definitiva molti hanno parlato di vero e proprio scandalo. Certo è che nessuno poteva prevedere un distanziamento sociale così marcato ed una così ampia partecipazione del pubblico agli acquisti dal web. Ciò è sicuramente servito come monito per il futuro con fornitori e corrieri che stanno riorganizzando in maniera mirata la supply chain in modo tale che situazioni del genere non debbano ripetersi.