Tutti gli esperti sono d’accordo, il viaggio sulla Luna con le tecnologie e i computer dell’epoca è stato un vero e proprio miracolo. La spedizione dell’Apollo 11 è partita dalla base di Cape Canaveral il 16 luglio del 1969; ancora oggi rappresenta uno dei punti più alti dello sviluppo tecnologico di tutto il genere umano.
Giusto per dare un’idea i computer che hanno permesso il viaggio sulla luna non reggerebbero il confronto neanche con i nostri smartphone; figurarsi con le ultime invenzioni come i computer quantici. Eppure nonostante una tecnologia ancora acerba i computer sono stati in grado di gestire le complicate manovre e ad elaborare i calcoli che hanno permesso al Neil Armstrong e al suo equipaggio di compiere il primo allunaggio.
Il computer che ha portato l’uomo sulla Luna: l’AGC
Il sistema di controllo della navicella spaziale si chiama AGC (Apollo Guidance Computer). L’AGC, prodotto da MIT, possedeva una memoria complessiva di 152 Kilobyte tra memoria ROM e memoria RAM, la potenza di calcolo oscillava invece tra gli 0,043 e i 2 Megahertz.
Nonostante delle specifiche tecniche che oggi verrebbero definite semplicemente ridicole il sistema era in grado di gestire praticamente tutte le funzioni della navicella; il sistema di navigazione, il telescopio, due radar ma anche il controllo dei motori. Il sistema riusciva a svolgere tutte le funzioni necessarie con una cosi piccola potenza di calcolo grazie ad un protocollo di priorità che organizzava le azioni. Per la realizzazione di tutto il sistema furono impiegati più di 4 mila tecnici; gli stessi tecnici svilupparono anche il sistema di tracciamento dell’astronave, formato da 17 stazioni terrestri e 4 navi.