internetAll’interno della legge sulla giustizia che è recentemente passata al senato è presente una mozione che rischia di limitare la libertà di Internet. L’articolo incriminato è l’articolo 7 bis che si rivolge a “Sistemi di protezione dei minori dai rischi del cyberspazio“.

L’idea che viene portata avanti dall’articolo in questione è quella di inserire automaticamente una sorta di parental control in tutte le reti; ovviamente questo tipo di funzione sarebbe gratuita. Come si legge direttamente dal paragrafo interessato: “I contratti di fornitura nei servizi di comunicazione […] devono prevedere tra i servizi reattivi sistemi di parental control ovvero di filtro di contenuti inappropriati per i minori e di blocco a contenuti riservati ad un pubblico di età superiore a gli anni diciotto”.

Internet: le intenzioni del senatore Pillon

 

A proporre l’inserimento dell’articolo 7 della legge sulla giustizia il senatore Simone Pillon membro della Lega Nord. Il senatore al riguardo ha dichiarato: “La mia proposta rappresenta la cosa che mi sta più a cuore. L’introduzione dell’obbligo per i fornitori di telefonini, tablet, laptop, Tv e altri device di preinstallare gratuitamente sugli apparati un filtro per bloccare contenuti violenti, pornografici o inadeguati per i minori. Il parental control sarà disattivatile solo da un adulto“.

L’articolo è ormai diventato legge, ma ancora non si sono viste le applicazioni pratiche e le conseguenze; tuttavia sono in molti a esprimere perplessità sulla norma, soprattutto per la sua vacuità. L’ex deputato Stefano Quintarelli ha dichiarato in merito: “La norma è inapplicabile, chi stabilisce cosa sia un contenuto inappropriato? E come filtrare quelli criptati, tenendo conto che sul web ora tutto e cifrato? Inoltre credi sica incompatibile anche con la normativa sulla neutralità della rete”.

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