I virus, o come li vogliate chiamare, si nascondono nella maggior parte dei casi dietro a software insospettabili, applicazioni create per uno scopo ben preciso, ma che potrebbero arrivare a rubare i dati sensibili, senza che l’utente effettivamente se ne possa accorgere.
I 25 elementi rimossi in questo periodo erano molto diversi tra loro, si passava da editor di immagini, a torce, a editing video e così via, ma tutte svolgevano lo stesso “compito”. Prima visualizzavano annunci pubblicitari invasivi e “stressanti”, continuamente mostrati a schermo, sebbene fossero stati preventivamente disattivati, interrompendo la fruizione del servizio.
Il problema più grave, in parallelo, era legato al furto dei dati di accesso a Facebook; in background veniva aperto un browser che si collegava ad una pagina a prima vista identica alla pagina di accesso di Facebook, nella quale l’utente doveva inserire i dati per effettuare “idealmente” l’accesso al social network (pensando che tutto fosse collegato all’applicazione in sè).
Peccato che il sito, ed il server annessi, erano gestiti dai malviventi, i quali potevano poi “mettere le mani” sugli username e password digitati dai consumatori, ottenendo difatti il libero accesso al profilo, senza che si potesse fare altrimenti.
Le suddette applicazioni sono state rimosse dal Play Store, nell’eventualità in cui le trovaste sottoforma di APK, mi raccomando, non installatele.