Nel 2020 il nucleare non è ben visto, soprattutto per le conseguenze che provoca sull’ambiente. Pertanto facciamo chiarezza una volta per tutte sull’argomento riguardante l’energia nucleare.
Iniziamo col definire l’elemento fondamentale. Per “energia nucleare” si intendono tutti quei fenomeni in cui si ha la produzione di energia dopo una serie di trasformazioni nei nuclei atomici. Esistono due procedimenti per ricavare quest’ultima: fissione e fusione. Nella prima il nucleo di un atomo con alto numero atomico si divide creando nuclei con un numero atomico minore e sviluppando così grandi quantità di energia. Per quanto riguarda la seconda invece gli atomi con nuclei con basso numero atomico si uniscono dando vita a nuclei più pesanti e rilasciando una elevata quantità di energia.
Una centrale nucleare brucia Uranio, il quale genera in media circa 1000 Mw. Esso risulta essere quasi infinito in quanto viene ricavato dall’acqua di mare e da altri materiali comuni. L’energia nucleare, normalmente, ha un impatto ambientale inferiore rispetto a quello delle centrali a carbone o a metano e non produce né anidride carbonica né ceneri come fanno le precedenti.
Energia nucleare: le centrali sono sicure?
C’è da sottolineare che le centrali attualmente in costruzione prevedono la drastica riduzione degli scarichi radioattivi e dell’assorbimento delle radiazioni nella centrale stessa. Questo grazie ad impianti di trattamento per gli scarichi, e a schermi di cemento armato, acciaio ed acqua che affievoliscono la potenza delle radiazioni.
Nonostante le precauzioni in atto, il rischio di incidenti e di pericoli di disastri nucleari permane. In tal caso ed in contatto con un essere vivente, le conseguenze resteranno gravi fino ad arrivare alla morte delle cellule colpite o in casi limite, a forme di leucemia e di cancro.