L’idea delle major society dell’informatica è quella di rendere più versatile l’esperienza di utilizzo mobile e con le piattaforme digitali. Dopo l’avvenuta concessione della nuova app per la CIE voluta dall’Istituto Poligrafico della Zecca di Stato è tempo di guardare oltre. La direzione è quella del passaporto su smartphone
caldeggiata dalla direzione di Cupertino dopo la scoperta di alcuni brevetti aggiornati.Servirà ancora parecchio tempo prima di prevedere una simile implementazione che, quasi sicuramente, sarà da delegare ai futuri dispositivi della compagnia muniti di apposito chip di verifica. Ecco cosa ha spiegato la società con a capo Tim Cook:
“si renderà necessario almeno un chip configurato per ricevere una richiesta verificata, comprese le informazioni per l’identificazione dell’utente“.
In futuro, quindi, i grandi piani delle multinazionali dell’informazione digitale prevederanno l’uso degli smartphone come portafogli per la gestione delle transazioni economiche, l’identificazione e l’accesso autenticato alle risorse della pubblica amministrazione. Di fatto è già così in virtù dell’azione rimodulata del denaro contante e dell’uso delle nuove soluzioni CIE ID appena introdotte. Ci si muove verso il futuro. A breve scopriremo le linee guida che ci condurranno ad una vera rivoluzione.