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Diesel vince: dura verità da digerire per chi ha scelto l’auto elettrica

I clienti italiani sono, in un certo tal modo, persuasi al naturale passaggio verso le auto elettriche senza considerare che il Diesel ha ancora parecchi assi nella manica. Nelle intenzioni del Governo e delle associazioni permea un’attenta istigazione alla demonizzazione dei propulsori a combustibile, intervallata solo dallo sblocco dei nuovi incentivi EURO 6 per chi rottama una vecchia auto inquinante.

Non si può certo negare che i veicoli con anni di età alle spalle siano decisamente da scartare rispetto alle nuove EV ma non si può generalizzare dopo le ultime clamorose scoperte che conferiscono una straordinaria vittoria al gasolio su tutta la linea. Curiosi di scoprire perché? Vediamolo insieme.

 

Molti si pentono di aver abbandonato il Diesel per scegliere l’auto elettrica

Sul fronte costi non ci sono paragoni in ogni contesto. A parità di dotazione si scopre che l’auto elettrica non conviene sia in fase di acquisto che di manutenzione oltre che di rifornimento. Incontestabile la presenza di dotazioni elettriche Full Optional ultra-moderne dotate di ADAS, infotainment aggiornati ed automatismi di vario tipo. Ma è pur vero che tutto questo si paga a caro prezzo nonostante il pareggio tecnico sul piano dei motori. Basti pensare anche al prezzo delle batterie (che in alcuni casi rappresentano il 70% ed oltre del costo complessivo), al rifornimento (che non introduce tangibili convenienze sul pieno).

Secondo accurate analisi i supporti agli ioni di litio perdono buona parte della loro capacità dopo una serie di cicli completi di carica e scarica. Entro 10 anni (o 150.000 Km) buona parte dell’autonomia decade costringendo gli acquirenti ad un costoso cambio di componenti. Oltretutto l’autonomia elettrica raggiunge il massimo sul rapporto pieno/chilometri solo su dotazioni di medio-alto livello che sono generalmente molto costose. Si pensi, inoltre, alla scarsa persistenza di colonnine di ricarica che incontrano una burocrazia opprimente che al momento richiede il rilascio di ben 18 autorizzazioni statali e governative.

Sempre in tema di rifornimento si considera il tempo necessario per la ricarica che per un’auto a gasolio si completa in pochi minuti contro i 45 minuti ed oltre di una corrispondente vettura elettrica che, in assenza di ricarica rapida, costringe a snervanti soste alle piazzole di sosta elettrica.

In ultimo, ma non per ultimo, il fattore inquinamento voluto come caposaldo della rivoluzione elettrica ma ancora troppo prematuro dopo il confronto svolto dagli esperti del CES-IFO di Monaco di Baviera tra una Tesla Model 3 ed una Mercedes 220D. Nell’occasione è stato osservata una schiacciante vittoria dell’auto Diesel causa periodico degrado elettrico (richiesta sostituzione delle celle) e processi di produzione dei pacchi batterie ancora ancorati all’uso di componenti industriali dannosi per l’ambiente.

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Pubblicato da
Domenico