Per scoprire come stanno le cose dobbiamo andare all’origine del problema ed analizzare con cura le nuove dichiarazioni rilasciate dai massimi esponenti dell’esecutivo che placano ogni dubbio in merito alla possibilità di questo nuovo aggravio economico.
L’ultimo trimestre si è configurato come un vero e proprio disastro dal punto di vista sociale, lavorativo e finanziario. Parecchi negozi hanno chiuso con attività che a stento si riprendono da una crisi dettata dal distanziamento sociale e dalla paura di un PIL in contrazione al 12% che potrebbe imporre nuove tasse. Sgominata per sempre l’ipotesi di una pericolosa Virus Tax è arrivato il momento di trarre le conclusioni sulla temibile patrimoniale italiana che sta facendo discutere.
Iniziamo con il dire che si tratta in tutto e per tutto di una bufala
voluta a seguito di valutazioni personali di ristrette cerchie di persone. Niente e nessuno ha confermato tale possibilità con Laura Castelli – voce incontestabile del Ministero dell’Economia – che ha chiaramente lasciato intendere tutt’altra linea di condotta dopo i suoi commenti ove si riporta:“In queste ore, gira con insistenza, nelle varie chat, l’ennesima bufala. Voglio dirlo con forza, non c’è nessuna “Virus Tax”. Abbiamo chiuso un decreto con le risorse deliberate dal Parlamento, che ha autorizzato uno scostamento dei saldi di bilancio di 25 miliardi. Chiunque voglia speculare con false notizie su eventuali tasse, si metta la mano sulla coscienza. Non c’è nulla di più falso.
In un momento particolarmente delicato per il Paese, mi sento di chiedere un aiuto anche al mondo dell’informazione per isolare le fake news. Noi, maggioranza e opposizione, stiamo collaborando, più che mai, per mettere in campo tutte le misure necessarie a fronteggiare gli effetti del coronavirus, sia dal punto di vista sanitario, che da quello economico. Faremo tutto quello che serve per sostenere l’Italia e gli italiani.”
Il messaggio è stato diffuso su Facebook con buona pace di chi temeva la comparsa di una tassa che avrebbe gettato nel baratro nuove imprese e tante famiglie.