Davvero tanti sono i video che circolano su YouTube che parlano di “come fare soldi”. Da parte di creators anche, ci sono state varie polemiche sull’argomento nei quindici anni che ha all’attivo la piattaforma. Secondo questi ultimi, YouTube non avrebbe mai dato modo di capire determinati contenuti venissero penalizzati o meno e come funziona realmente la monetizzazione degli stessi.
La piattaforma di proprietà di Google ha finalmente introdotto un nuovo parametro chiamato RPM (revenue per mille, quindi guadagni ogni mille impressioni). Può sembrare simile al CPM (cost per mille, costo – delle inserzioni – ogni mille impressioni), ma in verità offre all’utente un’informazione nettamente più ampia al fine di avere una comprensione maggiore riguardo le varie possibilità di monetizzazione che andranno poi successivamente a costruire un’entrata.
Diverse sono le sorgenti su cui si basa l’RPM, tra questi troviamo annunci, abbonamenti al canale, ricavi da YouTube premium, Super Sticker e Superchat. Avremo modo di avere quindi un quadro più completo di tutta la situazione essendo che questo parametro è più indirizzato ai creators
. Infatti, si può prendere visione non solo delle visualizzazioni che abbiamo al video, ma anche dei video non monetizzati, in modo tale che il creatore può rendersi conto di quanti soldi effettivamente sta perdendo e come eventualmente recuperarli.Sul blog di Google, avremo modo di leggere che “RPM è un’istantanea del tasso con cui stai guadagnando denaro su YouTube. Se l’RPM aumenta o diminuisce, è una buona indicazione sull’efficacia della tua strategia per massimizzare le entrate“. Tuttavia, è bene tenere in considerazione che questo nuovo parametro non andrà ad intaccare la rilevanza dell’altro, ossia il CPM. Maggiore è il CPM infatti, più un inserzionista pagherà la pubblicità su quel determinato canale.