Per comprendere cosa sia successo si sono presi in esame gli interventi di alcune persone che hanno evidenziato enormi ritardi e misteriose sparizioni di merce dai carrelli al momento del pagamento. Ma il negozio di Jeff Bezos non è stato l’unico ad avere simili problemi. Ecco cosa è successo.
Al momento si vive una situazione di regolare stabilità per la gestione degli ordini che arrivano puntuali e precisi come sempre. Ma durante l’emergenza sanitaria sono venuti a mancare alcuni servizi paralleli per gli ordini. Si è data priorità ai beni di prima necessità. Nel periodo si sono esaurite le scorte di mascherine, guanti monouso e presidi disinfettanti. Non sono mancate le truffe
con prezzi che sono aumentati in modo improprio approfittando della situazione.A parte questo le polemiche vertono anche su una cattiva gestione del carrello che dopo essere stato riempito ha fornito messaggio di sold-out in fase di pagamento. Tanti, inoltre, sono stati i ritardi contestati da chi si è approssimato alla spesa online nel rispetto del distanziamento sociale e dei vincoli delle nuove normative sanitarie.
Situazioni analoghe anche in casa Carrefour ed Esselunga dove all’iniziativa “consegniamo la tua spesa a casa” (rivolta al pubblico over 65) si è corrisposta una serie di disagi dovuti a settimane di ritardo e vari altri problemi di natura diversa.
Non possiamo certo incolpare gli esercenti che, nonostante tutto, si sono ben predisposti per colmare le lacuna sociali e logistiche dei più vulnerabili. Si tratta di un’importante lezione per il futuro che sta riscrivendo la gestione della supply chain interna per tutta una serie di aziende formalmente riconosciute in Italia.