Complice anche il blocco dei campionati e la chiusura di cinema e teatri, coniugati all’obbligo di rimanere a casa, è stata stimata una media di 3 ore e 40 minuti al giorno passati davanti a contenuti multimediali in Italia.
Ad analizzare il fenomeno uno dei membri del team di Limelights, Mike Milligan, che ha dichiarato: “La pandemia ha ampliato i confini dell’online video. Applicazioni per la collaborazione a distanza, l’e-learning e la telemedicina sono ampiamente disponibili da tempo ormai, ma oggi sono essenziali per continuare a vivere anche in quarantena. Durante la pandemia, molte persone si sono rivolte ai video online per connettersi con gli altri e mantenere le proprie attività quotidiane; ma ciò non si esaurirà una volta terminata la quarantena. La nostra ricerca sottolinea come l’online video rimarrà una parte importante della nostra via anche nella nuova normalità.”
E in effetti sono in molti a dichiarare come, da quando è avvenuto il lock-down, abbiano ampliato sia qualitativamente che quantitativamente l’utilizzo di internet. Oltre alla ricerca di informazioni utili, come conferenze stampa e annunci speciali, si sta diffondendo anche in Italia il fenomeno della telemedicina, la possibilità di interagire con medici e specialisti utilizzando i propri device.