Quello che pesa in particolare modo è la lentezza con cui il ricollocamento dei recettori del reddito sta avvenendo. Il sistema infatti si reggeva, e si regge tuttora, sull’idea di ricollocare i recettori del reddito di cittadinanza attraverso un percorso assistito nella ricerca di un impiego. Stando però a quanto dichiarato da Claudio Comardini, della commissione lavoro, per dare un giudizio oggettivo al provvedimento bisognerebbe aspettare che le strutture entrino a pieno regime, cosa che richiederebbe almeno tre anni.
Il Partito Democratico si è subito dimostrato incline ad apportare delle modifiche al sistema. Ciononostante appare comunque disposto a mantenere il cuore del progetto; di tutt’altro avviso è invece il leader di Italia Viva, Matteo Renzi.
L’ex Premier ha dichiarato:”In questa fase c’è sicuramente bisogno di dare una mano per un periodo specifico e transitorio a chi non ce la fa. Se si vuole immaginare una misura provvisoria è più comprensibile rispetto al reddito di cittadinanza. Una parte dei nostri politici vorrebbe un reddito d’emergenza strutturato, come il reddito universale che vorrebbe Grillo. Per me questo è profondamente sbagliato.”