Non è dunque passato l’emendamento proposto congiuntamente da Mariastella Gelmini e Stefania Prestigiacomo, entrambe deputate di Forza Italia. L’idea dietro l’emendamento, stando alle parole delle deputate, era quella di agevolare la ripresa dei consumi dopo il drastico calo legato alla crisi portata dal coronavirus.
L’abbassamento del tetto al denaro contante rientra nelle norme promulgate nell’ottica della lotta all’evasione fiscale
; questo tetto però, è solo transitorio. Il percorso è ormai segnato e l’obiettivo dichiarato del governo chiaro; passare dai tre mila euro di tetto per il denaro contante del 2019 ad un nuovo limite, a partire da gennaio 2022, di soli mille euro. Il tetto di due mila euro non è altro che un “gradino di mezzo” per agevolare il passaggio alla nuova legge.E se, come detto, la legge sui contanti vuole combattere l’evasione fiscale le pene per chi contravviene alla norma sono state decisamente inasprite. Se viene contestato un pagamento in contanti per una cifra inferiore ai 250 mila euro, l’ammenda può variare dai 2’000 ai 50’000 euro; se invece l’importo è superiore a 250 mila euro le sanzioni potranno variare dai 15’000 ai 250’000 euro.