Ricordate i primi anni Duemila? Inviare un messaggio, se non si disponeva di un’offerta, costava all’incirca quindici centesimi, mentre una chiamata telefonica di un paio di minuti era in grado di prosciugarti quei pochi spiccioli che ancora restavano del proprio credito residuo. Ed era subito 4088.
Questa, probabilmente, è stata la sequenza più composta fino all’avvento degli smartphone e delle app di messaggistica istantanea. Per chi non lo ricordasse, questa sequenza permetteva di chiamare il servizio Pay for Me di TIM, grazie al quale era possibile addebitare il costo della chiamata al destinatario. Se la chiamata era indirizzata verso numero Wind o Vodafone si poteva anche digitare il codice *111*, fatto seguire dal numero del destinatario.
TIM, addio ad una delle funzionalità che abbiamo più amato nel passato
Ebbene, TIM ha annunciato che il servizio Pay for Me non sarà più disponibile a partire dal prossimo 14 settembre. La causa del ritiro del servizio non è ancora nota, ma potrebbe essere dovuto al poco utilizzo che ormai se ne era fatto. Al giorno d’oggi, restare senza credito residuo è pressoché impossibile, e le offerte telefoniche si sono fatte sempre più ricche per cui, anche se si terminano i minuti che si hanno a disposizione, si può ovviare al problema effettuando una chiamata su WhatsApp sfruttando la propria rete dati, un fenomeno sempre più ricorrente.
Sembra, dunque, che di Pay for Me non ce ne sia più bisogno e che questi saranno gli ultimi giorni in cui potremmo continuare a digitare quella fantastica sequenza e sperare che, dall’altro lato, il destinatario accetti di farsi carico dell’addebito della chiamata.