Procediamo per gradi analizzando la situazione dei più famosi negozi e-commerce. Nel periodo compreso tra Marzo e Maggio il numero di ordini è cresciuto in maniera esponenziale con l’azienda di Seattle che si è tutelata circa potenziali ritardi per le merci di non stretta necessità. Si è data priorità a mascherine, prodotti igienici e dispositivi di protezione individuale come guanti monouso e gel anti-batterici. Eppure nessuno poteva aspettarsi lo smacco dei prezzi gonfiati
proprio su queste categorie di prodotti primari. Per quanto riguarda gli ordini ci sono stati problemi per scorse esaurite che hanno stampato la delusione sul volto di coloro pronti al check-out del carrello.Carrefour, invece, non ha introdotto problemi in particolare a meno delle settimane di ritardo maturate a seguito delle parallele iniziative di “consegna a domicilio”. Per l’occasione, infatti, gli esercenti hanno voluto accorciare le distanze tra negozi e clienti ma non senza introdurre una dilatazione temporale importante nella consegna a casa dei beni.
Insomma non è andato proprio tutto per il meglio. A fronte di questa evenienza i colossi si sono adeguati per trovarsi eventualmente preparati per evenienze simili. Nessuno poteva prevederlo e non se ne può dare certo una colpa. Magari (speriamo non debba presentarsene l’occasione) un domani potrebbe essere diverso dopo i recenti cambiamenti nella gestione della logistica e del sistema di approvvigionamento ora previsto.