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Google Meet si aggiorna ulteriormente. Nonostante la pandemia sembra essere quasi finita in Europa, anche se non è così, il servizio rimane comunque essenziale. Il nuovo aggiornamento ha cercato di mettere una pezza nota come zoombombing, nome che deriva da Zoom, altro servizio ampiamente usato in questo periodo.

Cos’è lo zoombombing? È quel fenomeno che vede una teleconferenze venire bersagliata dall’arrivo di utenti anonimi che poi si mettono a fare cose inappropriate per disturbare i presenti. Anche Google Meet ha sofferto questo fenomeno, ma grazie a un aggiornamento dei clienti G Suite for Education non sarà più possibile farlo.

In sostanza, d’ora in poi Google non permetterà più agli utenti anonimi di partecipare alle riunioni come impostazione predefinita. Per partecipare, nel caso non si tocchi niente, l’utente dovrà essere obbligatoriamente registrato con un account Google.

 

Google Meet contro lo zoombombing

Questo aggiornamento è stato pensato principalmente per gli educatori i quali potrebbero ritrovarsi a dover gestire un utente anonimo fastidioso mentre si ha a che con dei bambini, i quali potrebbero essere particolarmente suscettibili. Infatti, l’impostazione predefinita vale solo per i clienti G Suite for education, come detto poc’anzi.

Si tratta di una mossa molto diversa da quella intrapresa da Zoom. Quest’ultima, per evitare il fenomeno, ha deciso di abilitare una password e le sale d’attesa così da impedire l’accesso a persone non coinvolte con quello che sta succedendo in videochiamata. Il fenomeno, tra l’altro, prende il nome da Zoom proprio perché questo servizio è quello che ha visto un aumento più grande dei volumi di utenti, da 10 milioni di dicembre 2019 ai 300 milioni di aprile 2020.

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