Da anni, ormai, il Grafene è considerato un materiale pregiato grazie alle sue proprietà straordinarie. Ad oggi, infatti, quest’ultimo è impiegato in molteplici utilizzi diversi, tra cui anche la realizzazione di batterie molto più efficienti, sia in termini di sicurezza che in termini di velocità di ricarica. Come ben sappiamo, quindi, attualmente le batterie più diffuse sono in assoluto quelle agli ioni di litio ma, a quanto pare, molte aziende, ed in particolare sul fronte automobilistico, stanno iniziando a considerare l’ipotesi di sostituirle con quelle decisamente più piccole al Grafene. Scopriamo quindi di seguito maggiori dettagli a riguardo.
Da diverso tempo, ormai, è in cantiere un progetto tutto Europeo soprannominato “Graphene Flagship” che, di fatto, nasce dal lavoro congiunto di Varta, BeDimensional e Iit, con a capo dunque il professor Vittorio Pellegrini. Il trio, stando a quanto emerso di recente, ha già realizzato delle batterie-prototipo
che, di fatto, sfruttano una combinazione performante di litio, silicio e grafene.I ricercatori e gli scienziati che lavorano per le tre società sopra citate, quindi, hanno recentemente trovato il modo di sfruttare al meglio questo nuovo materiale, utilizzando quindi il silicio come anodo che, sulla carta, garantirebbe prestazioni 10 volte più elevate. Il principale problema del silicio, però, sta nel fatto che durante i cicli di carica e di scarica, quest’ultimo si espande e si ritrae. Un movimento del tutto anomalo all’interno di una batteria che, di fatto, rischia compromettere l’intera batteria.
Ad oggi, quindi, le tre società sono ancora in alto mare ma, stando a quanto dichiarato, per il prossimo futuro si sta già pensando ad un’applicazione delle suddette batterie al Grafene nel campo della mobilità elettrica.