L’Inps si sta affrettando, dopo mesi di ritardo, al pagamento della cassa integrazione ma occorre far attenzione che l’importo versato sui conti correnti sia corretto. Da marzo 2020, con la proclamazione del lockdown, migliaia di aziende sono rimaste inoperative e per molti lavoratori è iniziato un vero calvario. Da allora l’Inps risulta in parte inadempiente circa l’erogazione della cig a cui molte imprese si sono appellate e a tutt’oggi molti conti correnti sono in attesa di riceverla.
La Cassa Integrazione Guadagni, ha rappresentato uno tra i principali ammortizzatori sociali del Governo Conte con cui sostenere i settori produttivi del Paese durante una delle crisi economiche più importante dal dopoguerra. A richiederla oltre 7,6 milioni di lavoratori che seppur costretti a restare a casa hanno potuto contare sull’80% della retribuzione normalmente percepita. Una situazione apparentemente felice se i ritardi da parte dell’Inps per l’erogazione della Cig non fossero stati biblici.
Attualmente l’Inps risulta inadempiente parzialmente verso 165mila lavoratori e totalmente verso 200mila. Nonostante la promessa del presidente dell’Istituto di completare i pagamenti entro il 10 giugno, ancora oggi molti lavoratori non hanno ricevuto l’indennizzo oppure lo hanno visto solo in parte. È dunque davvero molto importante verificare di persona che l’incentivo sia stato versato correttamente sul conto corrente anche in relazione al periodo di riferimento.
Il consiglio è senz’altro quello di rivolgersi ad un Sindacato oppure ad un Caf per controllare che i pagamenti arrivati siano corretti. Del resto la mole di lavoro a cui è stato sottoposto l’Istituto in questi mesi di indennizzi e bonus è stato notevole ed è facile pensare che qualche errore possa essere stato commesso. Basti pensare che ancora oggi un lavoratore dipendente su tre è costretto alla cassa integrazione e che non si tratta di una situazione destinata a finire presto.