Nel corso delle ultime settimane vi abbiamo mostrato alcune proposte avanzate da esponenti politici e relative all’introduzione di un condono fiscale. Di recente, però, anche l’Agenzia delle Entrate ha mosso i primi passi in questa direzione.
D’altronde, ormai da anni immemori, il condono risulta essere una delle soluzioni più vecchie di sempre, utilizzata dai Governi per stabilire, almeno in apparenza, la cosiddetta “pace fiscale”. Trattandosi di una soluzione estrema, introdotta molto spesso in situazioni analoghe a quella attuale, la proposta ha scatenato dei forti pareri contrastanti.
Ciononostante, però, L’Agenzia delle Entrate considera la questione in maniera diversa: trattandosi di pagamenti non più esigibili, i fondi che andrebbero investiti per chiudere queste cartelle esattoriali risulterebbero un investimento inutile.
A godere dei benefici offerti dal condono, quindi, sarebbero tutti i soggetti fiscali, i contribuenti e le aziende
che, nel loro ciclo di vita, hanno cessato il proprio operato a causa di fallimento o licenziamento.La sanatoria fiscale indetta dal Maxi condono, quindi, ammonterebbe a ben 400 miliardi di euro. Una cifra esageratamente elevata per una mossa che, di fatto, potrebbe ripresentarsi fra meno di due anni.
Concludiamo infine confermando che, considerati i pensieri e le dichiarazioni fatte negli ultimi giorni da parte dei leader di opposizione, ad oggi il Governo non ha incluso il condono fiscale nel PNR. Pertanto, quindi, l’ipotesi di una “pace fiscale” non sarà presa in considerazione nella gestione dei fondi. Restate connessi per scoprire tutte le ultime novità a riguardo.