Parte dei soldi depositati o ricevuti dai clienti delle banche sta sparendo da carte di credito e conti correnti. Ne sono coinvolte le parti legate a Unicredit, BNL, Sanpaolo, Fineco ma anche a tutte le altre realtà locali per la gestione patrimoniale. A metterci lo zampino è il Fisco, che forte della nuova Riforma Fiscale 2020 applica con rigore le normative anti evasione fiscale e riciclaggio in vigore verso imprenditori e personalità fisiche e giuridiche italiane. Ecco cosa succede.
Soldi spariti dalle banche: ecco cosa accade per colpa del pignoramento forzato
Molti hanno inizialmente pensato ad una truffa ma è l’esatto opposto. Chi si è perso la notifica di pignoramento per debiti non saldati è andato in contro ad una fine inevitabile. I fondi disponibili sono stati usati per colmare la lacuna finanziaria dovuta a scarsa liquidità o sospetta frode fiscale segnalata da Magistratura e Guardia di Finanza.
Queste autorità, infatti, sono ora legittimate a chiamare direttamente in causa le banche italiane al fine di richiedere il blocco dei conti e l’analisi del patrimonio a scopo cautelativo per posizioni debitorie importanti. Viene meno l’azione di mediazione legale da parte di un giudice con l’interessato che ha tempo 60 giorni per procedere in maniera spontanea al pagamento. Se non ci si mette in regola entro tale termine scatta il prelievo coatto.
Non ci sarà nulla da fare. In caso di soldi sufficienti saranno prelevati fondi fino a copertura delle posizioni debitorie. In caso contrario il conto risulterà bloccato e non si potranno né ricevere né elargire bonifici e fondi.