“Il Partito Comunista Cinese pensa in termini di decenni e secoli, mentre noi tendiamo a concentrarci sul prossimo rapporto trimestrale sugli utili”, afferma il procuratore generale in un discorso al Gerald R. Ford Presidential Museum nel Michigan. “Le grandi compagnie tecnologiche americane sono pedine dell’influenza cinese”. Non è chiaro in quale ottica Barr vede queste collaborazioni, soprattutto se consideriamo che al momento la situazione è l’esatto contrario. Molte aziende tech hanno preso una posizione ben precisa contro il governo cinese ufficializzando che non permetteranno loro di ottenere i dati degli utenti.
Ciò è dovuto alle recenti azioni del governo cinese contro i manifestanti a Hong Kong. La legge sulla sicurezza nazionale
del governo è definita “ampia e mal definita” a causa del suo approccio alla libertà di parola. I servizi di Google ad esempio non esistono in Cina. Microsoft invece opera in Cina fornendo il suo motore di ricerca Bing e altri servizi. “Come con qualsiasi nuova legislazione, stiamo rivedendo la nuova legge per comprenderne le implicazioni”, ha dichiarato Microsoft. “In passato, in genere abbiamo ricevuto solo un numero relativamente piccolo di richieste dalle autorità di Hong Kong”.“Se [queste compagnie] stanno insieme, forniranno un valido esempio per le altre compagnie americane nel resistere al dominio corrotto e dittatoriale del Partito Comunista Cinese”, ha detto Barr. Il governo degli Stati Uniti sta pensando di vietare qualsiasi applicazione di origine cinese negli USA. Tra le piattaforme più incriminate pare che TikTok sia il social principale che il governo utilizza per promuovere il controllo sociale.