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Vishing: la chiamata dalla banca in realtà è una truffa

Il vishing, e più in generale il fishing, sta diventando un fenomeno sempre più diffuso, al punto da raggiungere dimensioni allarmanti. In generale tutte le truffe online hanno subito un’impennata negli ultimi tempi; come riferisce la polizia postale, le denunce sporte nel periodo da gennaio ad aprile son arrivate a 4’201 contro le 4’282 dell’intero 2019.

Oltre tutto questi dati tengono conto esclusivamente dei tentativi di truffa, andati a segno o meno, riconosciuti e quindi denunciati e non rappresentano dunque la totalità delle azioni fraudolente compiute su internet. Truffe come il vishing sono infatti difficili da riconoscere, se non si apprendono alcune regole fondamentali, arrivando a causare ingenti danni fino anche all’azzeramento del conto corrente.

Vishing: la telefonata fraudolenta

 

La pratica del vishing è una pratica che permette al lestofante di turno di fingersi un operatore

, tendenzialmente della banca; una volta contatta la vittima il finto operatore accampa un pretesto, un problema tecnico, un tentativo di accesso forzato, per ottenere i dati personali. Nel momento in cui voi stessi li comunicherete al truffatore il raggiro sarà compiuto. Grazie ai dati da voi forniti, codice PIN o codice accesso al vostro account, per il truffatore ripulire il conto corrente sarà questione di pochi attimi.

Fortunatamente prevenire gli attacchi vishing non è molto complicato; il principio di base a cui fare affidamento e che nessun operatore di nessuna banca chiede ad un cliente per telefono dati sensibili come questi. Quando si ricevono questi tipi di telefonate la cosa migliore da fare è staccare la chiamata quanto prima per poi bloccare immediatamente il numero sconosciuto.

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Pubblicato da
Redazione