Parlare di pignoramento non è mai rassicurante. Che si tratti di esproprio immobiliare o mobiliare poco conta. In ogni caso la procedura di prelievo forzoso dei beni non è mai positiva. In queste settimane a preoccupare gli italiani è l’azione contro i conti correnti che possono essere bloccati e svuotati dopo i controlli della Magistratura e della Guardia di Finanza.
Tutte le misure sono incluse nella nuova Riforma Fiscale 2020 che include le ultime normative valide a livello giuridico per lo svuota – conto dei clienti reticenti al pagamento dei propri debiti. Ecco le ipotesi in cui è legittimo aspettarsi un’azione da parte di Equitalia e delle banche.
Pignoramento: i soldi spariscono se non paghi i tuoi debiti
Il pignoramento del Fisco è possibile nelle ipotesi in cui il contribuente non sia disposto a coprire le proprie posizioni debitorie. Autorità come Equitalia inaspriscono le procedure di pagamento verso coloro che non dispongono di sufficiente liquidità e scelgono in modo volontario di non colmare le proprie lacune finanziarie.
A partire dal 2020 sta di fatto che il termine ultimo per procedere in maniera diretta nella contesa è di 60 giorni a partire dalla notifica ufficiale. A seguito del decorso temporale così impostato il cliente non ha più facoltà di opporsi al pagamento. Sta di fatto che in presenza di liquidità sul conto questa sarà utilizzata per coprire le posizioni.
Un’altra modifica è quella relativa all’azione del giudice mediatore che, a partire da questo momento, non avrà più voce in capitolo con il cliente che si trova faccia a faccia con la dura realtà dei fatti. In un modo o nell’altro, quindi, si dovrà pagare.