Questo ulteriore ritardo a quindi fatto storcere la bocca a molti professionisti considerato anche che si è quasi alle porte di agosto. Tra i professionisti comincia a farsi forte la voce che vorrebbe, proprio in virtù di questo ritardo, una modifica ai criteri di sovvenzione; la concessione, secondo i professionisti, dovrebbe avvenire in modo automatico per il bonus da 1000 euro di maggio, quantomeno per chi avesse fatto richiesta dei sussidi già nei mesi precedenti.
Stando ad alcune indiscrezioni però i ritardi nei versamenti del mese di maggio, che sarebbero dovuti iniziare il 10 di luglio, sono legati ad una mancanza di copertura. A copertura della manovra sono stati stanziati infatti circa 650 milioni di euro; tuttavia, stando ai calcoli, per il solo mese di aprile se ne sarebbero spesi già 300 milioni.
Appare dunque sempre più concreta la possibilità dell’inserimento di ulteriori paletti per restringere la platea di aventi diritto al bonus di maggio. Questo però comporterebbe una palese disparità di trattamento tra i professionisti e gli iscritti alla gestione separata dell’INPS. A questo si aggiunge inoltre il rumoroso silenzio del Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo che evita di esporsi su un argomento che evidentemente appare spinoso.