FIsco conto corrente pignorato I conti correnti possono essere pignorati: subirne uno è qualcosa a cui nessuno vorrebbe mai assistere eppure questo non esclude che in alcune circostanze potrebbe verificarsi. Precisando sin da subito che le situazioni in cui tutto questo è consentito sono molto ristrette, le stesse sono ignorate da una disparità di persone molto vasta quando, in realtà, dovrebbe essere interesse comune conoscerle.

Conto corrente pignorato: ecco quando può succedere e soprattutto quali modalità devono adottare gli istituti bancari

Il pignoramento del conto corrente non è un’azione di poco conto e proprio per tale motivo non può accadere da un giorno all’altro come se nulla fosse. Al fine di poterlo applicare, tutti gli istituti bancari sono tenuti a seguire un iter specifico, il quale nel primo step vede la notificazione al debitore interessato. In successione alla ricezione dell’atto, una seconda fase si aprirà automaticamente nel momento in cui il titolare soggetto  del pignoramento vedrà il suo nome citato in udienza: sarà  durante quest’ultima che il giudice predisporrà  le modalità di riscossione del debito, la somma specifica che diverrà oggetto del pignoramento e, se il caso lo prevede, la chiusura del conto corrente.

Per completezza d’informazione, in ogni caso, segnaliamo ai nostri lettori che quello appena citato non è l’unica prospettiva secondo cui può avvenire il pignoramento: non sono infatti ignorabili i debiti fiscali. Questa modalità avviene attraverso l’impugnazione di un debito non onorato da parte dell’ Agenzia delle Entrate , la quale è abilitata ad agire pignorando dal conto corrente la quota di denaro dovuta senza neanche dover richiedere una previa delibera giudiziale. 

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