Il DVB T2 si staglia all’orizzonte, nel corso del biennio 2021/2022 l’Italia si aggiornerà avvicinandosi ulteriormente al progresso tecnologico d’Europa, con l’adozione del digitale terrestre 2.0. Lo switch sarà automatico, avverrà da parte delle emittenti televisive, e non comporterà alcunché per l’utente finale, se non il possibile acquisto di un modello più aggiornato.
Come dichiarato anche in precedenti articoli, le prime regioni che approfitteranno del DVB T2 saranno quelle del nord Italia, il passo in avanti verrà completato interamente entro il 31 dicembre 2021. Successivamente sarà il turno del Centro Italia, lo switch sarà reale entro il 31 marzo 2022 (è compresa la Sardegna), per poi concludersi con il Sud del nostro paese, pronto al cambio generazionale entro il 30 giugno 2022.
Le emittenti televisive sono state “costrette” all’adozione del nuovo standard di trasmissione, prima di tutto per soddisfare il progresso tecnologico, ma sopratutto per fare spazio al 5G. Le precedenti frequenze di trasmissione, infatti, verranno sfruttate dagli operatori telefonici per diffondere il segnale della nuova rete mobile.
DVB T2: chi deve cambiare televisore?
La domanda è più che lecita e ci è stata ripetuta davvero moltissime volte, non tutti gli utenti saranno costretti all’acquisto, solo coloro che dispongono di un televisore con decoder incompatibile con le nuove frequenze. Se il modello in vostro possesso è stato acquistato successivamente al 2018, sappiate che sicuramente sarà compatibile, poiché obbligatorio per legge.
In caso contrario, se avete dubbi potete fare un piccolissimo test; dopo aver effettuato al risintonizzazione, posizionatevi sui canali 100 o 200, nel caso in cui visualizzaste un messaggio d’errore o una schermata completamente nera, sappiate che sarete costretti a cambiare televisore o acquistare un decoder esterno.