Annualmente, quasi 20mila tonnellate di rifiuti elettronici vengono rubati e vengono successivamente re-immessi in circuiti tutt’altro che legali. La suddetta quantità di rifiuti rubati fa perdere allo Stato ben 14 milioni di euro e causa inoltre dei gravi danni dal punto di vista ambientale. I risultati vengono dall’analisi “La cannibalizzazione dei Raee” a cura di Assoraee, presentato alla fiera della green economy Ecomondo. Scopriamo di seguito cosa ha mostrato l’analisi, quali sono i materiali più rubati e quali sono gli effettivi rischi per l’ambiente.
L’analisi sembra mostrare come alcuni dei prodotti ormai dismessi non riescano a raggiungere gli impianti di trattamenti. In particolar modo, sono presenti beni che hanno un valore economico maggiore
, come ad esempio frigoriferi, condizionatori, congelatori, laptop, LCD, computer, apparecchi di illuminazione, impianti fotovoltaici e altre apparecchiature varie.I prodotti, oltre ad essere sottratti, vengono quindi “cannibalizzati” durante la raccolta o mentre il materiale è in fase di stoccaggio. I materiali più ricercati in assoluto sono i compressori, i cavi di alimentazione e le schede elettroniche.
La cosa più importante è che ci sono dei rischi seri per l’ambiente: l’asportazione da congelatori e frigoriferi sembra provocare danni davvero importanti. I motivi per cui i danni sono considerevoli sono il rilascio di gas che sono usati nei circuiti refrigeranti nell’atmosfera. In particolar modo, vengono rilasciati quelli che contengono sostante ozono-lesive, ossia Cfc e Hcfc. Inoltre, c’è anche una massiccia dispersione di mercurio dovuta agli schermi piatti.