Andiamo con ordine, partendo dal principio. Vogliamo cambiare auto approfittando magari degli ultimi incentivi 2020 che stanno concedendo qualcosa come 10.000 euro di sconti. Dal concessionario ci si accorge che, nonostante i bonus, il prezzo di vendita di una autovettura a batteria è decisamente più alto rispetto ad una controparte a motore endotermico. Sono proprio le batterie a rappresentare il costo maggiore ed è un fatto che il naturale degrado degli elementi agli ioni di litio costringa a periodiche e costose manutenzioni con sostituzione completa nell’arco di dieci anni.
Scelta la nostra auto elettrica scopriamo tutta una serie di vantaggi in merito agli sconti per il bollo auto
, i parcheggi su strisce blu e l’accesso alle zone con traffico limitato. Eppure tali punti a favore si scontrano negativamente con costi accessori piuttosto elevati che si pagano sul fronte della versatilità dei processi di ricarica elettrica. In particolare non c’è vera convenienza sul rapporto prezzo/KW in quanto i costi si pareggiano aumentando a sfavore degli utenti con EV in presenza di ricarica rapida AC in colonnina o in casa tramite presa di corrente.Oltre il fatto di richiedere un costo elevato per ricaricare una vettura che difficilmente riuscirà a percorrere gli stessi chilometri di una Diesel con un pieno di elettroni si mette in conto anche il tempo perso per riempire il serbatoio. Con una Diesel bastano 5 minuti per rifornire e controllare addirittura la pressione delle gomme. Per le EV scenderemo difficilmente al di sotto della mezz’ora. Tempo biblico se si è pianificato un lungo viaggio.
Ma più di tutti lo scontro verte sul fattore inquinamento che pare associ al Diesel la vitoria dopo gli ultimi studi di laboratorio condotti dal CES-IFO di Monaco di Baviera. Nell’occasione si è provato, oltre ogni ragionevole dubbio, che i processi per la finalizzazione delle batterie causano un incremento del computo sui livelli totali di CO2 che premiano il Diesel nel lungo periodo.