Ci sono dei casi in cui il vostro conto corrente può essere svuotato. Questo accade nel momento in cui il Fisco ha bisogno di recuperare da un certo utente una determinata somma di denaro. In questo caso, il procedimento è anche detto pignoramento del conto corrente e non è altro che un prelievo forzato di proprietà di quest’ultimo.
Di solito, quando la persona chiamata in causa è nullatenente e quindi non ha in suo possesso né mobili né immobili da mettere in garanzia. Proprio in questa situazione avviene il pignoramento presso terzi, i quali solitamente sono le banche. In alcuni casi possono essere anche società finanziare e di lavoro.
Fisco: ecco i casi in cui può avvenire il pignoramento del conto corrente
Inizialmente, il passaggio obbligato è una notifica alla banca di appartenenza dell’utente. Questa sarà obbligata a impedire all’utente indebitato di prelevare i propri soldi. Successivamente, l’utente sarà citato in udienza. Infine, il giudice deciderà quale sarà la somma di denaro totale che il creditore ha diritto di riscuotere e la modalità di pagamento. Scopriamo di seguito quando il pignoramento può avvenire.
- Conto corrente con saldo negativo. Ciò avviene quando la somma stabilita dal giudice è eccessivamente maggiore rispetto al saldo disponibile sul conto. In questo caso diventa impossibile utilizzare il conto poiché i versamenti di denaro verrebbero automaticamente pignorati.
- Conto corrente con saldo nullo. Una volta che la somma necessaria è stata prelevata, il conto rimane disposizione dell’utente, essendo che la somma utile a ripagare il debito è pari o di poco superiore a quella del conto disponibile. Rimane disponibile dunque per i bonifici e i soldi in eccesso tornerebbero di proprietà di quest’ultimo solo alla fine dell’udienza.
- Saldo del conto corrente superiore al debito. In questo caso il conto rimane attivo e può essere usato dal proprietario, il quale è tenuto solamente a pagare la cifra richiesta.
Inoltre, è importante precisare che nel momento in cui un utente ha in possesso due conti diversi, anche con due banche diverse, sarebbero comunque oggetto di blocco dal Fisco. L’unica eccezione sono le pensioni di invalidità o gli assegni di disabilità, per il resto non esiste alcun modo per sottrarsi a questo tipo di pignoramenti.