Recovery Fund L’accordo sul Recovery Fund raggiunto dal Consiglio Europeo dopo quattro intensi giorni di trattative è un passaggio storico per tutta l’Europa. Degli oltre 1’000 miliardi concessi tra contribuiti a fondo perduto e prestiti agevolati ben 209 miliardi spettano all’Italia, tra le principali promotrici del piano. Facendo una semplice divisone tra fondi accordati dall’Unione Europea e gli abitanti del nostro paese, circa 60 milioni, il risultato è che ad ogni abitante del nostro Paese equivalgono 3’480 euro.

Questi soldi non sono destinati a finire nelle tasche dei cittadini, tuttavia serviranno al governo per tentare di arginare la crisi economica scoppiata dopo l’avvento della pandemia. Il denaro, che verrà verosimilmente versato nel contro del Ministero del Tesoro, è però soggetto alle condizioni previste dal Recovery Fund.

Le condizioni del Recovery Fund

 

Per ottenere i 209 miliardi di euro, divisi in 81 a fondo perduto e 127 come prestiti a lunga scadenza; il governo dovrà per prima cosa presentare alla Commissione europea, entro metà ottobre, un piano di riforme per il biennio 2021-23. Le riforme dovranno essere in linea con i dettami della Commissione Europea; la linee guida dettate dalla commissione hanno l’obiettivo di aumentare i posti di lavoro e permettere una ripresa dell’economia.

Nello specifico l’Italia dovrà spingere in modo deciso sul miglioramento della pubblica amministrazione e l’efficienza del sistema giudiziario; inoltre sarà necessaria una riforma delle pensioni. Nei prossimi 90 giorni il Governo è chiamato a proporre una serie di riforme che possano sbloccare questo paese che ormai da troppi anni versa in condizioni tragiche di abbandono istituzionale; inizia ora la vera partita per il futuro dell’Italia.

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