radiazioni microonde Un forno a microonde non è altro che un elettrodomestico di uso comune che trova spazio all’interno delle nostre cucine allo scopo di cuocere (o più spesso riscaldare) il cibo tramite l’interazione di campi elettromagnetici che emettono un certo tipo di radiazioni. Non sembra un accessorio preoccupante visto che è in uso fin dagli anni ’50. Ma è davvero così? Vediamo che cosa ne pensa al riguardo l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC).

 

Il forno a microonde usa radiazioni dannose per l’uomo?

Il rischio da esposizione a radiazioni microonde sull’essere umano è da prendere in considerazione in quanto le microparticelle potrebbero essere in grado di alterare la struttura del DNA. Non è il caso di questa tipologia di struttura in quanto non si è in presenza di componenti ionizzanti quali possono essere invece i Raggi X in uso nei processi radiografici di laboratorio.

A confermare la mancata pericolosità di tali agenti fisici sono numerose associazioni che negli anni hanno comprovato il rischio zero per quanto riguarda la volontaria esposizione alle radiazioni non ionizzanti.

Un problema sul quale si dibatte ancora, invece, è rappresentato dalla scarsa propensione di questi sistemi nel combattere le infezioni batteriche e le tossine che prosperano sulla superficie degli alimenti. A contatto con questo sistema di cottura i cibi mantengono inalterato il loro stato chimico compresa la carica biologica dei batteri che non vengono eliminati, al contrario di quanto avviene con una cottura di tipo tradizionale.

Sfatiamo infine un altro mito per quel che concerne la trasmissione di radiazioni negli alimenti. Non c’è possibilità che una condizione simile si possa verificare così come confermato dalla fonte accreditata nelle vesti dell’AIRC che attraverso il suo sito ufficiale elimina ogni dubbio in merito all’accumulo di sostanza nocive derivate dall’uso dei forni a microonde.

FONTEAIRC
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