Le auto elettriche stanno diventando, con il passare del tempo almeno, punto cardine del futuro dell’automobile, segnale che il mondo si appresta a cambiare filosofia di pensiero, volendo avvicinarsi ad un ecosistema interamente eco-friendly, o meglio definito dalle zero emissioni.
L’ultima affermazione non potrebbe essere più controversa, dato il fatto che, almeno ad oggi, è stato più volte dimostrato come la produzione e lo smaltimento di una batteria che alimenta l’auto elettrica produca un quantitativo di CO2 addirittura superiore alle emissioni di un normale diesel (ma è un altro discorso).
La difficoltà principale in cui si potrebbe però andare in contro è la mancanza di materie prime per la produzione di batterie, è lo stesso Elon Musk, lo stravagante fondatore di Tesla, a lanciare l’allarme.
Auto elettriche: le materie prime potrebbero rallentare la produzione
Stando al report pubblicato da Reuters, l’azienda utilizza ad oggi batterie realizzate in nichel-cobalto-manganese (definite NCM), prodotte da LG Chem, e in nichel-cobalto-alluminio (definite NCA), prodotte da Panasonic. Le due materie prime nichel e cobalto, tuttavia, vengono estratte in paesi ad alto rischio politico, ma sopratutto in cui i diritti umani vengono quotidianamente calpestati, ad un ritmo troppo lento per soddisfare la crescente richiesta da parte dei produttori di auto elettriche.
Il rischio è di ritrovarsi con un quantitativo di batterie ridotto, al momento non sono segnalati problemi di approvvigionamento, ma stando alle previsioni, con un aumento del 64% della richiesta tra il 2019 e il 2025 (dati della società Wood Mackensie), il soddisfacimento della domanda potrebbe essere più complicato del previsto.