Marina Brozovićl, scienziato radar del Jet Propulsion Laboratory della NASA, ha infatti confermato che:
“L’approccio ravvicinato dell’Apophis nel 2029 sarà un’incredibile opportunità per la scienza. Con l’uso di elescopi ottici e radar sarà possibile osservare i dettagli superficiali di pochi metri.“
Ma è pur vero che una simile distanza è davvero breve in termini astronomici, tanto che gli addetti ai lavori hanno stimato che:
“sarà più vicino di alcuni dei satelliti in orbita attorno al nostro pianeta”.
Ci sarebbe poco da stare tranquilli vista anche l’immensa molte del corpo roccioso per il quale se ne voleva tacere inizialmente l’esistenza. Abbiamo una data ufficiale e le informazioni preliminare sulla dimensione dell’oggetto fuori norma.
Con un diametro del genere ci sarebbe poco di cui star tranquilli. Con 460 metri di lunghezza per 167 metri di larghezza il meteorite si discosta ben oltre i ragionevoli dati per un asteroide standard il cui diametro non supera generalmente i 4 – 9 metri.
Paul Chodas – direttore del Centro per gli studi sugli oggetti della Terra del JPL – ha chiarito che:
“Apophis è un rappresentante di circa 2.000 asteroidi potenzialmente pericolosi attualmente noti“.
Lo si potrà vedere in Australia a partire dal 13 Aprile 2029 quando attraverserà la tratta oceanica Indiano – Pacifico per poi sparire nel nulla all’altezza degli USA. Il nuovo asteroide 99942 Apophis tornerà solo nel 2036, giusto in tempo per mettere a punto un piano di difesa planetaria dopo una rilevata probabilità di impatto stimata in 1 su 100.000. Possiamo dormire sonni tranquilli, per il momento.