I telefoni cellulari hanno subito un evoluzione senza eguali: dalla loro prima commercializzazione ad oggi il loro aspetto è andato via via mutando arricchendosi sempre di più e lasciando alla storia quelle scocche imponenti e i display a dimensione di dito. Dal fatidico 3 aprile del 1973, il mercato dei cellulari è dunque cambiato enormemente lasciandosi alle spalle i dispositivi con appena 30 minuti di autonomia, batterie ricaricabili in mezza giornata e pesi da non sottovalutare per fare spazio a display sempre più evoluti, fotocamere ultramoderne e ricarica ultraveloci: ma come è successo tutto ciò?

Telefoni cellulari: quarant’anni di storie in piccole pillole

Era il 1983 quando Motorola fece apparire sul mercato il rinomato telefono “mattone”, il famigerato DynaTAC 8000x che oggi rappresenta un chiodo fisso per migliaia di collezionisti. Con un tempo di ricarica fissato a 10 ore, 30 minuti circa di autonomia e un prezzo di listino fissato a 3000$, tale telefonino non si meriterebbe tale appellativo eppure se oggi possiamo vantarci dei nostri smartphone, in parte è anche grazie a lui.

DynaTAC 8000x

Fu solo dopo quasi un decennio, nel 1990, che il mercato dei telefoni cellulari iniziò ad espandersi nel vero senso della parola, dando il benvenuto al suo interno ad una azienda già nota e per niente sconosciuta: la Nokia. Grazie al suo Mobira Cityman900 gli utenti più fortunati ottennero una seconda alternativa al Motorola, ma la novità assoluta era costituita dal tempo di ricarica: solo quattro ore per ben 50 minuti circa di autonomia.

Per il decennio successivo circa, la meglio continuó ad averla Nokia e non è un caso se citando il Nokia 6610 mille ricordi tornano subito alla mente, ma soprattutto risulta impossible da dimenticare lui: Snake! Rappresentante il primo telefono cellulare ad utilizzare un ARM come processore, il modello Nokia sopracitato aveva raggiunto un livello inimmaginabile per il tempo ed oltre ai giochi preinstallati, le novità comprendevano anche un tempo di autonomia fissato a +3 ore, applicazioni primordiali come calendario, calcolatrice o ancora cercapersone.

Il nome di Nokia regnò incolume fino quasi agli anni 2000 e forse avrebbe continuato a rimanere tale se non fosse stato per l’arrivo sul mercato di un concorrente temibile: BlackBerry. Nel 1999 il primo telefonino (BlackBerry 850) dotato di una tastiera completa fece la sua apparsa nei negozi e conquistò il pubblico in maniera irreversibile.

A partire dal 2000 al 2020, poi, la storia dei telefonini ha subito un’accelerazione tale da trasformare gli stessi oggetti prima necessari ad effettuare piccole operazioni in veri e propri dispositivi e compagni di vita.

Ripercorrendo tale ventennio in piccoli punti possiamo scoprire come:

  • Nel 2000 la prima fotocamera venne implementata su un cellulare grazie al JSH04, smartphone commercializzato in Giappone;
  • Nel 2001 il primo MP3 fece la sua apparsa andando a trasformare il telefonino in un primordiale Compagno;
  • Nel 2002 i display iniziarono ad ingrandirsi acquisendo sempre più colori e diventando sempre più accattivanti;
  • Il periodo compreso tra il 2004 e il 2006, invece, diede il via ad una nuova moda: quello del telefonino slim; rappresentante massimo di questo periodo non può che essere il Motorola Razr V3;
  • Nel 2005 il WiFi a banda larga approdava sul palmate BlackBerry, il CrackBerry;
  • Nel 2008 un primo Smartphone primordiale fa la sua apparsa: è la volta di Apple con il suo primo iPhone che conquista il mercato in men che non si dica.
  • 2014, infine, la connessione totale viene raggiunta.
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