Quanto costa la benzina? Potrebbe sembrare una domanda banale ma in realtà bisognerebbe ragionare su tutti gli elementi che vanno poi a formare il prezzo finale del carburante. Il prezzo finale della benzina, quello che di solito paghiamo quando facciamo il pieno, è formato sostanzialmente da tre fattori. Oltre al costo legato alla produzione e alla distribuzione infatti vanno aggiunte anche le accise e l’IVA.
Entrambi gli strumenti di tassazione, se sommati, rappresentano circa i 2/3 della spesa del consumatore; per la precisone IVA e accise pesano per il 64% del prezzo sulla benzina e per il 61% per quanto riguarda il diesel. Bisogna poi tenere conto degli effetti del mercato con le costanti variazioni sul prezzo del petrolio, che influisce invece per 27% sulla benzina e addirittura del 29% sul prezzo del diesel. La parte restante invece, circa il 10%, rappresenterebbe la somma del guadagno di tutti i partecipanti alla filiera di distribuzione. Infine dal 1999 un decreto nazionale consente l’aggiunta di un’ulteriore accisa su iniziativa regionale.
Benzina: cosa sono le accise
Sorge però una domanda meno banale di quanto possa sembrare; cosa sono le accise? Le accise sono imposte che riguardando sia la fabbricazione che il consumo di un prodotto e si applicano al momento della sua immissione nel mercato.
Le accise vengono spesso definite come “imposte di scopo” per via dell’idea che servissero a finanziare una specifica esigenza statale. Tuttavia una volta soddisfatta questa esigenza, invece di essere cancellate sono rimaste attive andando così a gravare sulle spalle dei consumatori; per avere un’idea chiara sul modus operandi, basti pensare che una delle tante accise tutt’oggi ancora attive riguarda l’alluvione di Firenze del 1976.