L’autorità fiscale di riscossione è stata intimata a procedere alla cancellazione dei debiti con l’inclusione degli interessi di mora e delle sanzioni previste nell’ambito delle multe e del bollo auto. Si stabilisce pertanto la cosiddetta pace fiscale che provoca la spaccatura del Paese in due differenti parti distinte che discutono in merito ad uno statuto decisamente ingiusto.
La nuova Ordinanza n. 28072/2019 stabilisce la cancellazione delle posizioni debitorie verso gli italiani poco inclini al pagamento delle tasse. Il massimale di sconto concesso dall’autorità è di 1000 EURO senza la specifica su singola posizione debitoria. Ciò vuol dire che, entro il limite stabilito, è verosimile pensare di poter concludere positivamente più pendenze di importo inferiore.
La situazione precedente sta scaldando gli animi degli italiani che hanno regolarmente versato contributi e patrimoni a favore del buon proseguo economico del Paese. Gli evasori fiscali hanno ricevuto la grazia con buona pace, quindi, di chi ha sempre pagato.
Grande è stata la delusione delle massime cariche del Governo che nella personalità di Giuseppe Conte hanno espresso il totale diniego per una misura da ritenersi, oltre ogni ragionevole dubbio, ingiusta verso il contribuente ligio ai propri doveri civici.
Impossibile non considerare l’impronta lasciata dal Capo di Governo ai microfoni de “Il Fatto Quotidiano” ove si ascrive a chiare lettere il suo commento:
“Ciò crea un precedente per eventuali future problematiche legate alla gestione dei capitali. Soprassedere sulla questione debiti consente l’incentivazione del reato. Tutto ciò attua un ammanco dei capitali dello Stato ed un precedente importante nella gestione della Pubblica Amministrazione”.
Salvini, di contro, ammette la recente presa di posizione da parte di Equitalia conclamando una vittoria fiscale richiesta da tempo per famiglie che si trovano, oggi più che mai, in seria difficoltà. Secondo l’esponente della Lega è necessario annullare tutto per garantire un necessario ritorno alla normalità dopo la crisi del lavoro e delle istituzioni.