Sarà invece necessario fornire al proprio commercialista o al CAF anche una copia del proprio estratto conto bancario. La normativa si rivolge un po’ a tutti i metodi di pagamento elettronico; carte di credito, carte di debito o quando si effettuano acquisti con applicazioni che fungono da salvadanaio o da portafogli.
Ed è proprio con quest’ultima categoria di metodi di pagamento elettronico che la normativa sembra essere più rigida. Pur, l’Agenzia delle Entrate, ammettendo che gli istituti di moneta elettronica traccino gli spostamenti di denaro come un qualsiasi altro sistema di pagamento elettronico; lo reputa però sottomesso alle rilevazioni bancarie
. In virtù di questo principio ritiene che il metodo corretto per dimostrare la spesa sia quello di allegare il proprio estratto conto a cui aggiungere la ricevuta in-app solo nel caso in cui ci siano delle informazioni supplementari.Tuttavia, già dal 2019, le nuove norme europee sull’open banking imponevano a questi servizi l’applicazione dei più recenti sistemi di autenticazioni; inoltre questi istituti sono soggetti alle leggi sull’antiriciclaggio e alla vigilanza della banca d’Italia. Sarà dunque necessario allegare il proprio estratto conto alla dichiarazioni dei redditi; la richiesta, sembrerebbe dunque eccessiva con l’unico risultato di imporre ai contribuenti degli oneri documentali davvero inutili.