Non siamo nelle condizioni di poter parlare di piccola meteora considerando 460 metri di lunghezza per 167 metri di larghezza. Un enorme ammasso di materiale planetario che Paul Chodas – direttore del Centro per gli studi sugli oggetti della Terra del JPL – ha inquadrato nel contesto di un gruppo di “circa 2.000 asteroidi potenzialmente pericolosi attualmente noti“.
L’enorme conformazione rocciosa si staglierà all’orizzonte ad appena 30.000 Km di distanza dalla superficie terrestre risultando “più vicino di alcuni dei satelliti in orbita attorno al nostro pianeta
”, così come comunicato dagli esperti dopo le loro ultime considerazioni.
Il rischio di un impatto sulla Terra è piuttosto modesto con gli studiosi che stimano 1 probabilità su 100.000. La stretta vicinanza non sarà un problema ma servirà agli astronomi della NASA per studiare la conformazione dell’asteroide onde mettere a punto un accurato piano di difesa planetaria.
Marina Brozovićl – Jet Propulsion Laboratory della NASA – riferisce che:
“L’approccio ravvicinato dell’Apophis nel 2029 sarà un’incredibile opportunità per la scienza. Con l’uso di elescopi ottici e radar sarà possibile osservare i dettagli superficiali di pochi metri.“
La rotta astrale del meteorite è prevista tra l’Oceano Indiano e l’Atlantico con visibilità garantita in Australia e fine del viaggio negli Stati uniti d’America.