Bisogna sapere che il livello di radiazioni elettromagnetiche emesse da un dispositivo viene misurato in SAR, il tasso di assorbimento specifico o Specific Absorption Rate. Il tasso di assorbimento viene misurato per intervalli di frequenze che vanno dai 100 Mhz ai 10Ghz e si distingue per le diverse zone del corpo che vengono esposte.
Esistono diverse normative in giro per il mondo che regolano la quantità di onde che un apparecchio mobile può emettere. In America questo limite è stato imposto a 1,6 W/KG, mentre in Europa il limite è più alto, e si attesta sui 2 W/KG. I produttori di smartphone devono fare i conti anche con questi numeri, oltre che fornirci un design accattivante e delle funzionalità esclusive.
Ma andiamo a vedere quali sono i telefoni che attualmente presentano un valore particolarmente alto di emissione:
La maggior parte di modelli fa riferimento alla vecchia generazione di smartphone, tra i quali troviamo principalmente brand come Huawei, Xiaomi e One Plus. Tra i dispositivi più diffusi a livello globale troviamo modelli come il Mi9T, la gamma P9 di Huawei, i vecchi modelli One Plus 5 e 6 e anche gli iPhone 7 e 7 Plus. Ma la corona di “vincitore” va al Mi A1, che con un valore di 1,75 W/KG, risulta essere lo smartphone peggiore per emissioni di radiazioni.
Ma c’è da veramente da preoccuparsi per i valori indicati dai produttori? Molti studi scientifici hanno totalmente scartato qualsiasi tipo di correlazione tra l’insorgere di tumori e l’emissione di radiazioni da parte degli smartphone, ma la polemica (soprattutto con l’avvento del 5g) si fa sempre più intensa. Se da una parte abbiamo moltissime rassicurazioni da parte di scienziati e medici, il portare alla ribalta questo problema non fa altro che spingere i produttori ad adeguarsi. Adeguarsi alle richieste dei consumatori cercando di produrre device meno “invasivi“.
Occorre partire dal presupposto che la maggior parte dei test per la determinazione del valore SAR dei vari dispositivi avviene in condizione reale di utilizzo. Infatti il valore cambia notevolmente a seconda del posizionamento dell’antenna e della posizione in cui si utilizza il device. In particolare è possibile trovare due diversi valori: uno che fa riferimento all’esposizione della testa, e l’altra del corpo.
Le frequenze usate dagli smartphone non fanno altro che scaldare il tessuto muscolare a contatto ravvicinato con le radiazioni, provocando un aumento della temperatura di quella zona specifica. Nel breve periodo gli effetti sono pressoché nulli, ma nel lungo periodo l’esposizione a questo tipo di radiazioni potrebbe portare ad un deterioramento del tessuto muscolare coinvolto. Per questo sarebbe bene, soprattutto per le persone che stanno spesso al telefono, usare auricolari per le chiamate. Inoltre, portare il telefono nello zaino o nella borsetta invece che in tasca, riduce notevolmente l’esposizione dei tessuti.