Chi mantiene una giacenza media elevata sul proprio conto bancario si sobbarca alcuni rischi desumibili da tre situazioni ben conosciute dai correntisti più esperti. Il primo è senza dubbio il controllo fiscale che fa scattare il regime di tassazione con richieste economiche proporzionali alla liquidità posseduta. Avere 10.000 Euro è diverso da avere 50.000 Euro. Ma non è l’unica cosa da considerare.
La perdita di denaro minima si può verificare per importi da oltre 5.000 Euro. Questo è proprio il caso della giacenza media che viene maturata esternamente all’imposta di bollo. Fino a tale ammontare non si è soggetti ad imposizioni fiscali ma andando oltre c’è da sostenere una spesa da 34 euro all’anno.
Anche il processo di inflazione rappresenta lo spauracchio dei correntisti. Non è da sottovalutare considerando che nel 017 il prezzo di beni e servizi registrato è stato dell’1,2% per un risparmio ai correntisti valso circa lo 0.8%.
Il pignoramento è stato rinforzato dalle clausole 2020 attinenti la Riforma Fiscale. I soldi sul conto attirano le autorità di riscossione in presenza di debiti. Di fatto il conto corrente rappresenta l’anello debole per i risparmiatori.